Treviso, niente Core festival quest’anno in dogana

TREVISO. L’ufficializzazione ancora non c’è, perchè si cerca un ultimo spiraglio da un prossimo colloquio con l’amministrazione, ma quest’anno la seconda edizione del Core Festival in Dogana è molto in bilico, per usare un eufemismo.
Si tratta ancora di indiscrezioni dietro le quinte della grande macchina organizzativa marchiata Home e Amedeo Lombardi, ma tutto lascia supporre che il 2020 la Dogana non sarà più teatro della quattro giorni di musica e spettacolo che dopo anni sotto l’insegna “Home festival” l’anno scorso aveva visto nascere il “boutique festival” Core.
La ragione è organizzativa ed economica. La scorsa edizione, “pioneristica” con la nuova formula dedicata al pubblico giovane, non ha portato i risultati sperati. E non è stato facile nemmeno mettere a segno lo sdoppiamento degli eventi estivi sotto unica regia, ovvero il Core festival a Treviso e l’Home festival a parco San Giuliano (dove Home Entertainment Srl,a differenza di Treviso, ha siglato un accordo pluriennale con l’amministrazione per gli eventi estivi). Quest’anno poi l’organizzazione è entrata anche nella gestione del palco del Carnevale di Venezia, onere in più che ha moltiplicai gli impegni e imposto una nuova tabella di marcia.
Di questi tempi poi, l’anno scorso, il Core aveva già iniziato la campagna pubblicitaria proponendo date e nomi di artisti sul palco, cosa che ad oggi non c’è. Idem il marketing nei siti specializzati e la campagna di acquisto biglietti. Un dettaglio? Non solo.
Nei giorni scorsi pare siano intercorsi colloqui con l’amministrazione per valutare la possibilità di traslare la data del festival oltre giugno, ma senza arrivare poi ad una trattativa vera e propria e oggi, interpellata, l’organizzazione si limita a ammettere: «Ora siamo concentrati sul Carnevale, poi dobbiamo pensare all’Home». Sul “Core” nessun accenno. Tenendo conto che i festival non si organizzano in pochi giorni, pare una conferma.
Vanno tenuti in considerazione poi di altri due fattori economici: la “logistica” non rema a favore di due grandi eventi estivi in una zona geografica “ristretta” come l’asse Treviso-Venezia, privilegiando un unico grande show di rischiamo; e c’è poi la questione dell’esposizione finanziaria, fino ad oggi a carico della sola società di Amedeo Lombardi e degli sponsor.
Insomma, tanti elementi che porterebbero ad una sola conclusione. Un salvagente all’edizione 2020 potrebbe arrivare da un prossimo incontro che la società intende organizzare con l’amministrazione comunale proprio per discutere il tema festival e valutare eventuali disponibilità a partecipazioni nell’organizzazione dell’evento.
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