Scuola di Medicina. Via libera dal Bo per l’università al Ca’ Foncello di Treviso

TREVISO. Fumata bianca: a Treviso arriverà la Scuola di Medicina dell’Università di Padova. A confermarlo è, prima di tutto, lo stesso ateneo patavino, che con il prorettore Tomaso Patarnello parla di «accordo di massima già raggiunto», e poi il senato accademico, che martedì prossimo metterà al voto lo sbarco a Treviso, forte di un «sì» della Scuola di Medicina che è già arrivato. Il grande risiko delle università, che nei giorni scorsi ha visto il maxi accordo Trento-Verona-Padova, coinvolge, così, anche la Marca, che porta a casa un risultato inseguito a lungo e pensato anche nell’ottica della nuova Cittadella della salute accanto al Ca’ Foncello, dove troveranno posto i corsi dei primi tre anni della Scuola di Medicina (la vecchia “facoltà”).

Il sì del Bo
«La collaborazione con Treviso va avanti a prescindere da ciò che succede a Trento» spiega il prorettore dell’Università di Padova, Tomaso Patarnello. Venerdì sera, infatti, è andato in scena l’accordo tra Padova, Trento e Verona, con il Bo che a Trento si occuperà dell’area clinica, mentre preclinica e professioni sanitarie (i tre segmenti in cui si divide la Scuola di Medicina) toccheranno a Verona. Una partita che, per quanto slegata formalmente dalle vicende trevigiane, era seguita con attenzione anche nella Marca. «A che punto siamo? Direi ben avviato, anzi, di fatto l’accordo di massima c’è già, manca il passaggio attraverso alcuni atti formali» aggiunge Patarnello, «l’accordo dovrà essere formalizzato dal presidente della regione Zaia e dal nostro rettore, non c’è ancora una data ufficiale per l’incontro ma avverrà il prima possibile. Cercheremo di avviare il percorso già dal prossimo anno accademico, 2020-2021». E ieri è arrivato anche l’altro tassello che mancava per completare il puzzle: il senato accademico dell’Università di Padova ha messo al voto per martedì prossimo lo sbarco a Treviso, forte del via libera della Scuola di Medicina. Francesco Benazzi, direttore generale dell’Usl2, auspica che l’accordo ufficiale tra Zaia e Rosario Rizzuto, rettore del Bo, possa concretizzarsi entro fine mese: «Dopo la loro decisione ci sarà un tavolo tecnico per pianificare il lavoro» aggiunge Benazzi, «con il rettore c’è comunque una collaborazione continua su diversi temi, e in particolare sul supporto degli specializzandi dell’Università alle attività del Ca’ Foncello. In ogni caso, quando ci diranno di andare avanti ci faremo trovare pronti».

Il programma
Via ai corsi, nella migliore delle ipotesi, già a settembre, quindi. La partita vale 7 milioni di euro di investimenti. L’Usl ha già spiegato che aule e laboratori dovranno trovare posto all’interno della Cittadella della salute, ancora in fase di costruzione, e in particolare nello spazio dell’ex Vetrelco. Ulteriori spazi potrebbero essere creati all’ex Pime di Preganziol per il campus degli studenti. Così facendo il puzzle sarebbe completo, la Scuola di Medicina di Treviso avrebbe spazi e infrastrutture adeguate per accogliere l’intero corso di studi, dal primo al sesto anno, implementando l’attuale offerta formativa del Ca’ Foncello ferma al quarto, quinto e sesto anno. Oggi gli studenti di Medicina a Treviso sono circa 150, è evidente che il completamento del corso farà rivedere al rialzo la stima. A Treviso si partirà con l’area clinica (mentre quella delle professioni sanitarie esiste già), non è escluso che con il completamento della cittadella si ricavino gli spazi anche per ulteriori laboratori da dedicare alla preclinica. —
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