Prosecco «punto G»: guerra tra cantine

Marchio astigiano, diffidata «Le Vigne di Alice»
L’etichetta del prosecco «punto G»
L’etichetta del prosecco «punto G»
 
VITTORIO VENETO.
Guerra tra cantine per il prosecco dal piacevole nome «punto G», o meglio per il marchio. Qualche mese fa la cantina vittoriese «Le Vigne di Alice» aveva lanciato «.G», pronunciato «punto G». Un prosecco dedicato al piacere più intenso, ma il piacere va di pari passo con gli uomini e qualcuno ci aveva già pensato a dare un nome così sensuale ad un vino sottilmente piacevole come il prosecco. «Casa dei Giorgi» è questo il nome dell'azienda astigiana che ha inviato una diffida alla nostrana «Le Vigne di Alice», per far presente che il marchio è giù utilizzato da tempo. «Abbiamo lanciato questo prosecco dal 2006 e lo commercializziamo anche in Spagna ed altri paesi europei - ha spiegato il titolare di Casa dei Giorgi, Enrico Giorgi - prima di uscire con un marchio sarebbe opportuno controllare i registri italiani ed europei». L'azienda di Asti produce vari tipi di vino con terreni nel Monferrato, Reggio Emilia ed anche a Valdobbiadene. L'azienda di Carpesica è stata diffidata da utilizzare il marchio «punto G» e molto probabilmente non potrà più farlo. Le Vigne di Alice aveva presentato il suo prosecco «.G» all'ultima edizione della kermesse enologica «Vinitaly», seguendo la tradizione di richiami forti, emotivi e sperimentazione. Le Vigne di Alice è un'azienda familiare, 8 ettari di viti su ottimo terreno nei colli di Carpesica, nella Docg di Conegliano Valdobbiadene. Tre dipendenti fissi e lavoratori stagionali, con circa 400mila euro di fatturato e 90mila bottiglie l'anno tra due prosecchi superiori docg, un cuvée, ed un rosato. (a.d.g.)

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