Panevin, migliaia in festa “faive” tra sera e mattina «Il 2020? Un anno incerto»

Ad Arcade accensione con il governatore Zaia: «Una tradizione da difendere» la pira di Susegana stenta a prendere fuoco. Pm10 alle stelle per tutta la notte  
Agostini Susegana Panevin
Agostini Susegana Panevin



Migliaia di persone hanno onorato, ieri notte, l’antico rito del Panevin in attesa di capire da che parte sarebbero andate le faville dei fuochi accesi (150 quelli ufficiali nella Marca): paniere pieno se verso sera, vuoto se a mattina. Anche quest’anno ogni piazza della Marca ha infatti offerto un grande spettacolo fatto di “faive”, pinza e vin brulè per tutti, dai bambini agli adulti: a cominciare dal più noto Panevin di Arcade, giunto ieri alla 55° edizione. E dal falò di Susegana che ieri stentava ad accendersi nell’attesa generale. Una vera e propria kermesse cara a molti che però non ha mancato di suscitare preoccupazioni e polemiche da parte degli ambientalisti, specialmente a causa degli elevati picchi di Pm10 registrati sin dalla vigilia in tutto il territorio provinciale: valori estremamente alti e prossimi ai 260 microgrammi per metro cubo d’aria (a fronte di un limite massimo di 52), che avevano spinto la Regione ad autorizzare soltanto le manifestazioni più “storiche. Ad Arcade i programmi non sono, quindi, cambiati: anche nel 2020 è stata accesa a cura del Gruppo Alpini la grande pira, un onore riservato da qualche tempo al presidente della regione Veneto Luca Zaia, che proprio qui ha deciso di chiudere il suo breve “tour” iniziato qualche ora prima a Fontanelle e proseguito a Tezze e in altre località. Lo stesso Zaia ha salutato le migliaia di spettatori presenti difendendo la legittimità e l’importanza dell’evento: «Piuttosto che perdere una tradizione è meglio “bruciare un paese” – ha detto – il successo dei Panevin in tutto il nostro territorio dimostra che la gente non vuole rinunciarvi, così come lo provano le piazze sempre gremite quando si tratta di scrutare il cielo e scoprire se quest’anno le faville si sposteranno verso mattino o verso sera».

Per poi concludere: «Fino a questo punto della serata ho avuto modo di assistere ad altri quattro Panevin, e le faive si sono sempre mosse verso sera. Un bilancio decisamente positivo». Un intervento a cui fa eco quello del sindaco Domenico Presti, per il quale si tratta dell’ultimo Panevin da primo cittadino di Arcade: «Si tratta di una tradizione unica e speciale alla quale tutto il paese dà il suo contributo, e d’altronde non poteva che avere come ospite d’onore il nostro Governatore, che per primo ha creduto in me quando dieci anni fa ha avuto inizio la mia avventura da sindaco e al quale, da qualche tempo, abbiamo conferito la cittadinanza onoraria». Come clou dell’intero evento non è dunque mancato il pronostico del “faivologo” Rolando Migotto, dal 2016 successore di Florindo Cecconato alla guida del Gruppo Alpini di Arcade, tra i principali organizzatori della serata che proprio grazie agli sforzi delle Penne Nere e al sostegno dell’amministrazione comunale resiste ancor oggi nel suo palcoscenico più classico, quello della piazza centrale: «possiamo dire che questa volta le “faive” sembrano seguire una traiettoria un po’ anomala, dapprima dritta e poi verso mattina, anche se il tutto varia anche nel giro di pochi minuti». Un presagio che, ad ascoltare il detto e a seguire la tradizione, sembrerebbe essere di cattivo auspicio: ma l’anno è appena cominciato e, si sa, un pizzico di ottimismo non guasta mai, neanche se ad essere sfidata è proprio la tradizione. —



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