Nubifragio su Godega e Orsago La grandine dimezza i vigneti

Mercoledì sera mezz’ora di inferno: giù una lastra dalla chiesa di Godega, via il 40 per cento d’uva Bonet valuta la richiesta dello stato di calamità. Danni anche alle auto, strade allagate e piene di rami
Di Diego Bortolotto

GODEGA. Una supercella temporalesca si è abbattuta mercoledì sera tra Bibano, Orsago e Francenigo, provocando gravissimi danni ai vigneti, con perdite d'uva fino al 40%. Il Comune di Godega, insieme alle aziende vitivinicole, sta valutando la probabile richiesta dello stato di calamità naturale. Chicchi di grandine come palline da ping-pong, fino a 5 centimetri di diametro, hanno provocato devastazioni ai campi, dove è appena iniziata la vendemmia. «Come una nevicata», raccontano i residenti.

Per i viticoltori una mazzata proprio all'inizio della raccolta, per salvare l'uva si dovranno accelerare i tempi. Anche il vento ha provocato dei problemi, con rami divelti e una piastra che si è staccata dal timpano della chiesa di Godega, per cui sarà necessario un intervento di messa in sicurezza. Il maltempo si è scatenato in un'area limitata verso il confine con il Friuli, verso le 19. In alcune zone del Coneglianese invece non ha nemmeno piovuto, se non durante un breve temporale nel pomeriggio. A Bibano, in particolare a Bibano di Sotto, il paese del governatore Luca Zaia, la grandinata è stata molto violenta. Il cielo si è fatto improvvisamente nero e tanti filari di viti nel paese sono rimasti danneggiati. Tra via Codalonga, via Zoncè e via Tariei, si sono registrati i problemi più seri. «Già mercoledì sera abbiamo effettuato un sopralluogo», spiega il sindaco di Godega, Alessandro Bonet, «i tecnici sono al lavoro per valutare le perdite nei vigneti, si stima fino al 40% di perdite del raccolto. Quando avremo tutti i dati in mano, valuteremo se chiedere l'aiuto alla Regione». In base alle stime si valuterà se chiedere lo stato di calamità. Alcuni agricoltori sono comunque coperti da assicurazione.

Oltre ai vigneti anche le carrozzerie delle auto sono state rovinate dai chicchi di grandine. La supercella si è poi spostata nella zona tra Orsago e Francenigo, soprattutto l'area a sud della linea ferrovia, attorno a via Battisti. «Non ci voleva proprio in questo periodo», spiega il sindaco Fabio Collot, che lavora alla cantina sociale. I responsabili della stessa Cantina sociale di Orsago ieri hanno iniziato le prime verifiche, per capire quanta uva è andata persa. La perturbazione ha avuto anche dei principi di nubi ad imbuto, “funnel cloud”, come vengono chiamate tecnicamente, quelle dalle quali si creano trombe d'aria. Fortunatamente il vento è stato forte ma i vortici non hanno toccato terra e quindi non si sono innescati dei tornado. Qualche danno l'hanno riportato piante in giardini di abitazioni, mentre nella chiesa di Godega ha ceduto un pezzo di piombo sulla sommità del timpano della facciata. Dovrà essere sistemato, per non mettere in pericolo l'incolumità di chi si trova a passare di là. Le precipitazioni non sono stati abbondanti, la centralina Arpav di Gaiarine ha misurato 18,8 millimetri di pioggia, caduti però nell'arco di pochi minuti. A Conegliano e in altre zone vicine, mercoledì sera invece non ha nemmeno fatto una goccia di pioggia.

La violenta perturbazione si è poi esaurita e ha fatto gli ultimi danni nell'area a confine con il Pordenonese, tra Brugnera e Pasiano. Anche in quelle zone si è verificata un'abbondante grandinata. Un vecchio casolare abbandonato a Maron di Brugnera ha riportato un crollo parziale del tetto, con danni ingenti.

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