Museo di Stepan Zavrel Sarmede si arricchisce di un nuovo gioiello

SARMEDE. Sono arrivati da tutta Europa per l’inaugurazione del “nuovo” Museo intitolato a Stepan Zavrel. Un restyling che arriva in occasione del ventesimo anniversario della morte del pittore di Praga che aveva scelto Sarmede per vivere e lavorare.
Il taglio del nastro venerdì nello spazio espositivo all’ultimo piano della Casa Municipale. Oltre duecento le presenze. Un afflusso di folla che ha costretto gli organizzatori a scaglionare gli ingressi. Nell’attesa di conquistare il posto sospirato, il pubblico ha potuto anche seguire dei filmati sulla storia di Zavrel proiettati appositamente. «Posso dire che il Museo è piaciuto tantissimo», dice raggiante il sindaco Larry Pizzol, «rappresenta veramente l’eredità artistica di un genio com’era Zavrel. Un collegamento tra passato e futuro, tra inizio del sogno e l’innovazione che ne è scaturita, uno stimolo che viene dall’arte per affrontare al meglio le sfide che ci attendono. Sarmede si arricchisce così di un nuovo gioiello, situato nella Casa che appartiene a tutti i cittadini».
La parte principale del rinnovato Museo è dedicata alle tavole più importanti dell’artista praghese, tratte dai libri di maggior successo. Un’altra sezione riguarda le pubblicazioni meno note dell’illustratore, per la maggior parte pubblicate all’estero. La terza parte espositiva raccoglie tavole anche non pubblicate e le sperimentazioni condotte negli anni dall’artista. «In totale sono esposte una settantina di opere», spiega Leo Pizzol, presidente della Fondazione Zavrel, «una quarantina saranno permanenti, le restanti saranno cambiate anno dopo anno».
Nel corso della cerimonia è stato presentato il primo organico volume sugli affreschi e le pitture presenti nel Paese delle Fiabe. Si tratta di un’esaustiva ricognizione dell’eredità lasciata a Sarmede dal vulcanico illustratore. «È un omaggio che l’ amministrazione comunale ha voluto rendere all’artista», conclude il sindaco, «permetterà al visitatore di spostarsi a piedi o in macchina e apprezzare la bellezza, la pace, l’armonia del nostro territorio. Un modo diverso di scoprire il fascino di Sarmede, Rugolo e Montaner».
A completare il quadro dei programmi celebrativi, che si sono conclusi ieri è stato allestito il primo laboratorio transfrontaliero Italia-Austria, legato al progetto Stream.
In paese sono arrivati undici artisti che hanno eseguito opere pittoriche su terracotta da installare nelle abitazioni dei borghi Val, Martin e Ranè nella frazione di Montaner. Una prosecuzione di quel museo all’aria aperta iniziato da Zavrel. Proprio i tre borghi sono al centro del progetto di recupero e valorizzazione voluto dal Comune.—
Francesca Gallo
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