Morto a 97 anni Gualtiero Basso Era il re del fermodellismo

Odontotecnico per il fratello Toni, numismatico e filatelico A casa sua i raduni dei trenini, nell’impianto open più grande d’Italia 

IL PERSONAGGIO

A 97 anni, con la discrezione che gli è sempre stata propria, se n’e andato Gualtiero Basso. Odontotecnico, aveva lavorato a lungo con il fratello Toni, uno dei dentisti più noti della città, ed esponente della trevigianità più autentica. Ma Gualtiero era personaggio a 360 gradi. Con infinite passioni.

Era numismatico e filatelico, competentissimo e rigoroso.

Ma anche uno grandi italiani del fermodellismo, passione per il quale non aveva esitato a costruire, letteralmente attorno alla sua casa di Ponzano, il più grande impianto open d’Italia. Tutto rialzato: e due volte l’anno accoglieva gli appassionati come lui, per il classico raduno.

Erano meravigliosi, dicono tutti, i suoi trenini . Sia statici che dinamici. In particolare i modelli a vapore meticolosamente ricostruiti, anche quelli con il motore a vapore, con tanto di fornelletto. E lui, come sempre, indossava il berretto da capostazione. Un rito, che attirava anche i non addetti ai lavori.

Basso è stato poi anche uno dei componenti del mitico Cineclub di Treviso, fondato con il grande amico Aldo Nascimben, che accompagnava anche nella riprese per i film di Folco Quilici, di cui è stato amico. In passato è stato componente permanente della giuria del premio Nascimben, senza contare le innumerevoli iniziative e mostre organizzate dal sodalizio.

A sua volta, è stato anche fotografo, senza però pubblicare libri, come aveva fatto il fratello Renato, il famoso pittore, più noto ai trevigiani con il nome d’arte di De Giorgis.

E infine lo sport: era stato judoka, ed era successivamente diventato giudice federale.

Lascia i figli Giancarlo e Alessandra, il fratello Toni, i carissimi amici. Che ancora fino a pochissimo tempo fa andava a prendere con la sua auto, che guidava con infinita perizia e passione e la gioia di un ragazzino.

Stamani alle 11, nella chiesa parrocchiale di Ponzano, l’estremo saluto.

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