Maxi debito del Gris, nuovo stop

Quattro creditori hanno presentato delle contestazione: la decisione al giudice

MOGLIANO. Si è svolta ieri l'ultima udienza relativa al procedimento di composizione del debito dell'Istituto Gris. Si attende ora la sentenza di omologa da parte del giudice Antonello Fabbro, presidente della sezione fallimentare del Tribunale di Treviso. Ieri i rappresentanti legali di alcuni creditori, quattro per la precisione, hanno presentato le loro contestazioni. Alcune memorie sono state presentate anche dallo studio legale trevigiano Barel, Malvestio & Associati, che ha assistito l'Ipab moglianese in questa lunga ed intricata procedura di risanamento, avviata il 20 dicembre 2013, dall'allora commissario straordinario Giovanni Azzolini. Ancora poche settimane e si potrà avviare una nuova fase. Per l'Ipab Gris, azienda con 110 dipendenti, titolare non più dei reparti di assistenza psichiatrica (da tempo in capo all'Ulss) ma di una casa di riposo con 165 ospiti, e di un vasto compendio immobiliare vicino al confine con il comune di Marcon, si avvicina il momento della verità.

Con il via libera del tribunale diventerà effettivo l'accordo con la Siram, principale creditore dell'istituto, che prevede la prima cessione delle proprietà dichiarate alienabili dal piano, in quanto non più strettamente funzionali. Malgrado questa permuta, del valore di 2,25 milioni di euro, relativa all'area ad ovest di via Tommasini, la Siram rimane comunque creditrice nei confronti del Gris per 11miloni di euro. La procedura di sdebitamento prevede un rimborso del 24%. In totale i debiti verso i fornitori si attestano a 22,9 milioni di euro. Sommando anche quelli verso i creditori privilegiati si arriva quasi a sfiorare quota 30milioni di euro. Il comitato per la salvaguardia dell'istituto che per anni si è battutto contro la messa in vendita del patrimonio, malgrado questo epilogo si dice fiducioso sul futuro dell'Ipab moglianese: «Proporremo un'assemblea pubblica per il 12 dicembre» spiega il portavoce Emilio Tesserin «speriamo che si chiuda l'accordo, è un fatto positivo, anche perchè nell'area a ovest di via Tommasini si potranno realizzare residenze protette per anziani. Siamo fiduciosi, su questo e anche sul possibile trasferimento del distretto».

Il buco all’istituto Gris, frutto di decenni di cattiva gestione e di cause lasciate marcire nei cassetti, ammonta complessivamente a quasi 23 milioni di euro.

Matteo Marcon

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