Italia-Francia, è guerra del coniglio

I macellatori: «Arriva troppa carne d’Oltralpe». Coldiretti: «Volete solo lo sconto»

Secondo i macellatori della provincia i conigli trevigiani sarebbero in pericolo. Un'orda di conigli francesi con l'”r” moscia starebbe valicando il confine per offrirsi nel mercato della carne nostrano a prezzi stracciati.

Scherzi a parte, il problema è serio ed è proprio Coldiretti a lanciare l'allarme su queste voci sempre più insistenti in merito alle quali solleva più di qualche perplessità. Non è chiaro se l'invasione francese sia una manovra per abbassare il costo della carne nostrana o sia realtà: il punto è che gli allevatori si trovano letteralmente con il cappio al collo, costretti a fare i conti con la proposta di fissare un prezzo al di sotto del costo di produzione pur di rimanere sul mercato. «Vogliono impoverire e portare al collasso il settore cunicolo trevigiano che è leader in Italia con le altre province venete. Non bisogna arretrare di fronte alle speculazioni di chi mette in giro voci a volte false e tendenziose per far abbassare i prezzi della carne di coniglio pagata ai produttori . L'appello alle aziende cunicole è quello di stare unite e di non farsi abbagliare o spaventare da chi ha tutti gli interessi per demolire la cunicoltura made in Italy».

Walter Feltrin, presidente della Coldiretti di Treviso  non ha dubbi: il settore del coniglio da carne è sotto assedio.  Del resto si tratta di un mercato dal valore di 150 milioni di euro di cui si è discusso a lungo ieri nella sede provinciale di Coldiretti di Treviso dove è stato fatto il punto della crisi cunicola con l’obiettivo di sostenere anche la Cun (Commissione unica nazionale) quale organo di riferimento per fissare il prezzo dei prodotti. 

«Non so se sia vero, come dicono   i macellatori, che stanno entrando fiumi di conigli   dalla Francia  a prezzi stracciati», spiega lo stesso Presidente Feltrin «quello che è certo è che la proposta che sta girando per le nostre aziende è un cappio al collo degli allevatori: continuare a fissare prezzi sempre al di sotto del costo di produzione vuol dire portare al collasso le nostre aziende e distruggere il nostro patrimonio cunicolo».

Feltrin sulle voci messe in circolo dai macellatori solleva qualche perplessità e lancia l'idea: «Dobbiamo sviluppare un accordo di filiera qualche macellatore che sposa l’idea di valorizzare il made in Italy e il nostro patto con il consumatore. In tal senso potrebbero esserci delle aperture che sbaraglierebbero delle posizioni di rendita che non fanno altro che creare problemi a chi lavora per produrre qualità». (s.g.)

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