Il punk e Meredith nel disco d’esordio dei ribelli Bastogne

“Fuck 'em all: we're Bastogne” è il primo album della band trevigiana che guarda a Clash, Ramones e Sex Pistols. Segnalatici la tua band a giornonotte@tribunatreviso.it

Le atmosfere dei primi Rancid, l’anima più aggressiva dei Green Day, ma in primis quel London calling tanto caro ai Clash, con un inchino ai Ramones e ai Sex Pistols. C’è questo, e anche molto altro, nel primo lavoro dei Bastogne, la punk band trevigiana che si è fatta conoscere in breve tempo tra gli appassionati del genere grazie ai concerti a mille all’ora, al linguaccio duro e diretto, e alla fama di “bravi ragazzi, ma non troppo”.

Apolitici, provocatori e disillusi, ma prima di tutto con l’anima punk. Il nome del gruppo, nato nel 2009, prende spunto dal secondo romanzo di Enrico Brizzi, “Bastogne” appunto, inserito nel filone pulp e diventato anche una graphic novel. Lo stesso Brizzi ha contattato la band dicendosi «orgoglioso» della scelta del nome. La linea conduttrice è la stessa: uno spirito di violenza e contestazione, ma anche il vuoto di ideali di una generazione schiacciata dai potenti. La band, tutta trevigiana, è composta da Ricky el Cutre (voce), Mauro (chitarra), Baldo (basso) e Sgama (batteria): insieme hanno prodotto il loro primo lavoro di studio, “Fuck 'em all: we're Bastogne”, registrato all’Officina Underground di Montebelluna.

Nove tracce che lasciano poco a chi ha tempo da perdere.Da Rue Bastogne a Politicians (un vero e proprio inno al contrario contro chi siede in Parlamento) da The Hardest Part a Old man (un uomo troppo crudele in età adulta da essere poi rifiutato dai figli una volta diventato anziano) fino al “singolo” Right Time che è diventato un video, realizzato anche all’Irish Free State, il pub vicino allo stadio Tenni. Con l’apoteosi di Meredith, che affronta la tematica dei femminicidi e dei delitti finiti nei processi mediatici, con il preciso riferimento all’omicidio di Perugia della studentessa inglese e agli incredibili paradossi delle aule di tribunale .

Un bagaglio di canzoni in mano, un budget ridotto ma tante idee: l’album è nato così, con un deciso “no” alle cover. Essendo totalmente autoprodotto, i quattro hanno messo in vendita “Fuck 'em all: we're Bastogne” al prezzo simbolico di 5 euro. «Ma fino al 24 settembre lo regaliamo ai fan che ci contatteranno sulla nostra pagina facebook», scrivono on line.

Pronto l’album, sotto con i live: dopo qualche esibizione esitva, i Bastogne saranno la band di supporto del Masked Intruder, americani del Wisconsin. dal vivo a Ferrara il prossimo 13 settembre con il loro European Tour. Poi altri club, locali e festival, tra altre canzoni nate in sala rpove e le interminabili notti del punk.

SEGNALACI LA TUA BAND a giornonotte@tribunatreviso.it

 

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso