Falso “San Daniele” con suini danesi Trevigiano nei guai

All’inizio c’era un elenco numerico, ora ci sono nomi e cognomi nell’inchiesta sui falsi prosciutti Dop, sulla quale lavorano i carabinieri del Nas di Udine. Tanto presto che il magistrato inquirente, il pm pordenonese Marco Brusegan, ha chiesto una proroga di sei mesi alle indagini. In attesa della “scrematura”, 29 sono le persone coinvolte nella parte pordenonese dell’inchiesta con accuse, mosse a vario titolo, di associazione a delinquere, truffa, frode in commercio e contraffazione di denominazione d’origine di prodotti alimentari.
Indagati al momento risultano Carlo Venturini, 56 anni, di Gemona, Michele Pittis, 46 anni, di Codroipo, Loris Pantarotto, 35 anni, di Morsano al Tagliamento, Elena Pitton, 39 anni, di Zoppola, Sergio Zuccolo, 45 anni, sanvitese residente a Varmo, Renzo Cinausero, 47 anni, di Valvasone, Stefano Fantinel, 47 anni, di San Daniele, Aurelio Lino Grassi, 64 anni, di Pozzuolo del Friuli residente a Campoformido, Nadia Di Giorgio, 49 anni, residente a Remanzacco, Tiziano Ventoruzzo, 56 anni, di San Vito al Tagliamento, Filippo Sbuelz, 41 anni, di Mortegliano, Silvio Lizzi, 57 anni, di San Vito di Fagagna, Emilio Lizzi, 66 anni, di Fagagna, Sebastiano Marco Pugliara, 40 anni, di Siracusa, Giuseppe Peressini, 52 anni, di San Daniele, Elisa Borin, 32 anni, pordenonese residente a San Pietro di Feletto (Treviso), Franco Pinardi, 50 anni, di Pordenone, Mirco Giorgiutti, 56 anni, udinese di Pagnacco, Luca Casasola, 42 anni, di San Michele al Tagliamento, Carlo Del Stabile, 52 anni, udinese residente a Villa Vicentina, Giuseppe Pressacco, 58 anni, di Rivignano, Lucio Della Vedova, 47 anni, di San Daniele, Franco Venturoso, 65 anni, sanvitese residente a Majano, Francesco Ciani, 66 anni, di Ragogna, Ivan Gigante, 44 anni, di Ronchis, Enrico Gigante, 43 anni, anch’egli di Ronchis, Andrea Foi, 50 anni, di Martignacco, Antonio Castellan, 44 anni, di Bassano del Grappa residente a Rosà (Vicenza) e il Gruppo Carni friulane srl, quest’ultimo per una responsabilità amministrativa. Un filone parallelo d’inchiesta è condotto dalla procura di Torino, che si è mossa dopo un controllo in un’azienda piemontese che commercializza il seme suino. Gli investigatori sospettano che la produzione del San Daniele dop e del Parma sia stata contaminata da verri da riproduzione non ammessi, verri danesi la cui carne è sana ma priva delle qualità richieste per produrre prosciutti che possano fregiarsi della Dop. Agli allevatori viene contestato l’utilizzo di verri non ammessi nel disciplinare, agli ingrassatori di vendere suinetti pronti per il macello prima dei 9 mesi canonici, ai macelli di non rispettare il peso dei suinetti.
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