Ex Siamic, via le corriere Nuova sede alla stazione

Mobilità di Marca: «Le Fs sono già d’accordo e l’opera la paghiamo tutta noi» Vertice ieri a Ca’ Sugana con il progettista Barbin. Manca solo l’ok di Manildo
Di Alessandro Zago
AGOSTINI TREVISO EDIFICI ADIACENTI ALLA STAZIONE DEI TRENI
AGOSTINI TREVISO EDIFICI ADIACENTI ALLA STAZIONE DEI TRENI

Trasferire l’attuale stazione delle corriere ex Siamic da Lungosile Mattei a viale Trento e Trieste e piazzale Duca d’Aosta, a fianco della stazione ferroviaria. Il progetto è già pronto. E ci sono già i soldi necessari per costruire la nuova stazione, in cui confluiranno le corriere ex LaMarca ma anche i bus ex Actt: li metterà tutti la nuova società provinciale di trasporto su gomma Mobilità di Marca (Mom), che ha fuso insieme le due società insieme a Ctm e Atm. Si parla di qualcosa come 5 milioni di euro. Basta solo che Ca’ Sugana dia il via libera al mega progetto inserendolo nel Piano di assetto territoriale (Pat), dato che Trenitalia, ex Fs, ha già dato la loro disponibilità a mettere a disposizione l’area.

La sfida. Da molti anni si parla di spostare la stazione delle corriere da Lungosile Mattei: anche le precedenti giunte leghiste di Treviso ci hanno provato, ma si sono dovute arrendere di fronte ai passati veti di Fs e Poste Italiane (una porzione dell’area in questione è infatti delle Poste). Con l’arrivo del centrosinistra a Ca’ Sugana, e l’imminente adozione del Pat, si è però aperto uno spiraglio concreto, vista anche la necessità da parte di Mom di avere una stazione per corriere e bus moderna ed efficiente. E infatti il sindaco Giovanni Manildo a più riprese ha parlato di voler «riqualificare» l’intera area che comprende l’ex Bastione Camuzzi di via Roma, la zona della stazione ferroviaria ma anche il cavalcavia e gli edifici ex Cuor. Si tratta del “Contesto 7”, l’unico grande piano di recupero che interesserà il centro storico.

Ieri vertice a Ca’ Sugana. E così è sorto un gruppo di lavoro, autonomo, di professionisti, che insieme a Mom intende convincere Manildo a sdoganare il progetto della nuova stazione di corriere e bus (ma non solo). A guidarlo è lo stesso ideatore del progetto, l’architetto Giovanni Barbin, autore anche del piano guida dell’area TrevisoServizi di San Giuseppe. E guarda caso ieri mattina proprio Barbin è andato a trovare Manildo in Comune per parlare del suo progetto. Non nuovissimo, ma aggiornato per l’occasione.

I tempi stringono. «Il nostro progetto», dice un collaboratore di Barbin, «prevede la costruzione della nuova stazione nell’ambito degli edifici delle Fs che costeggiano le linee ferroviarie, senza toccare l’attuale parcheggio a pagamento e senza inglobare necessariamente anche la grande palazzine delle Poste, oggi non più operativa ». Dal canto loro, alla Mom dicono: «Chiediamo al Comune di fare da regista dell’accordo quadro con le Ferrovie, di darci le autorizzazioni. E non chiediamo un euro di contributo: al finanziamento dell’opera ci pensiamo noi».

Bastione Camuzzi. A fine 2013 la giunta Manildo aveva detto chiaramente di voler riqualificare l’intera macro area della stazione ferroviaria, compreso il sovrappasso della stazione e le aree limitrofe, come previsto dallo stesso capitolo «Rigenerazione dei vuoti» contenuto nel documento unico di programmazione (Dup), il nuovo bilancio varato dalla giunta Manildo, che prevede anche l’acquisizione e riqualificazione della ex caserma Piave e dell’ex Consorzio agrario. Ma si parla appunto anche di ex Camuzzi, ex Cuor e autostazione ex Siamic.

E soprattutto per il bastione San Marco (ribattezzato ex Camuzzi) si è fatta avanti la società proprietaria dell’area, proponendo al Comune un parcheggio interrato da 900 posti auto.

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