Ex caserma, arriva la protezione civile

Alla “Maset” di Codognè il polo regionale che abbandona Longarone. L’annuncio del sindaco in consiglio comunale
Borin Codegnè caserma Maset
Borin Codegnè caserma Maset

L'ex caserma Maset è destinata a diventare il polo regionale della Protezione civile. L'annuncio è stato dato dal sindaco Roberto Bet, durante il consiglio comunale. Prima però, l'Agenzia del Demanio, proprietaria dell'area, dovrà fornire una risposta per la cessione gratuita al Comune. Nei giorni in cui è stata annunciata la messa in liquidazione il Centro regionale della Protezione civile di Longarone, emerge il progetto di riqualificare l'ex sito militare. Un'area della caserma diventerà un casa di riposo per anziani non autosufficienti - nell'ambito del territorio dell'Uls 7 - in grado di ospitare fino a 72 persone, dando lavoro a un'ottantina di operatori sanitari. Sull'altra ala, che sorge su una superficie di circa 55 mila mq, fino ad oggi non c'erano ipotesi certe. Ora emerge l'idea di una partnership con la Regione, per far diventare Codognè la centrale delle emergenze ambientali e etrritoriali in Veneto. «Il progetto prevede la realizzazione di una struttura regionale della Protezione civile», ha spiegato il sindaco Bet, «essendo l'area situata in una posizione strategica, in caso di emergenze derivanti da eventi catastrofali, quali ad esempio un terremoto. Sicuramente il dialogo con la Regione sarà più facile che con il Demanio». La caserma Maset di via Ancillotto è dismessa dall'inizio degli anni '90. L'anno scorso era stato tra i siti individuati come hub per ospitare i profughi. Ma l'opposizione dell'amministrazione comunale e dei cittadini aveva fatto abortire il progetto. L'Agenzia del Demanio, dopo una lunga trattativa, aveva già ceduto al Comune di Codognè una parte dei capannoni della Maset, con la permuta della stazione dei carabinieri. Lì sarà costruita la casa di cura. Accanto potrebbe sorgere il polo che formerà i volontari - 16 mila sono già gli uomini della Protezione civile in Veneto - e gestirà le emergenze. Il gruppo di minoranza "Codognè in movimento" ha sollevato alcuni dubbi, tra i quali la convivenza di due strutture così differenti. Il primo cittadino ha risposto che «l'area è sufficientemente vasta per ambedue gli interventi». Alla fine maggioranza e opposizione hanno votato compatti, a favore della richiesta al Demanio di concedere a titolo non oneroso tutta l'ex caserma dell'esercito. Il tema è d'attualità, anche perchè in queste settimane si è dibattuto del futuro del Centro regionale di Protezione civile di Longarone. Il Centro era stato costituito nel 1994, dall'allora giunta Galan, tra le sette province Venete. Il decreto Delrio, che ha trasformato gli enti provinciali, li ha svuotati dei poteri di protezione civile, passati alle regioni. Le province venete un mese fa hanno deciso ad unanimità di uscire, la struttura sarà messa in liquidazione. L'assessore regionale di reparto, Gianpaolo Bottacin, braccio destro del governatore Zaia, ha garantito che i servizi e le attività continueranno. Il colore politico della Lega Nord, a Codognè è lo stesso, e così il paese della mela cotogna appare destinato a diventare il paese della Protezione civile.

Diego Bortolotto

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