È morto Vincenzo Zappone, aveva solo 61 anni

Il male l’ha vinto in pochi mesi. E a nulla è valso che lottasse con coraggio e determinazione, da «grande combattente», come lo descrivono i familiari.
Vincenzo Zappone, già dirigente della polizia amministrativa e della divisione sociale in Questura, è spirato ieri al Ca’ Foncello. Aveva soltanto 61 anni. Era andato in pensione agli inizi del 2011. Ma a gennaio, solo un anno dopo, si erano manifestate le avvisaglie della malattia, poi ripresentatasi, in forma ancora più aggressiva dopo l’estate.
Vasto il cordoglio, non solo in città. Nato a Palmi (Reggio Calabria), laureatosi in giurisprudenza, era entrato in Polizia nel febbraio del 1978, come vincitore di concorso, con il grado di commissario: nell’agosto dello stesso anno era stato assegnato alla questura di Treviso.
Ed era diventato trevigiano d’adozione, in questi 35 anni. Aveva cominciato in quella divisione amministrativa che poi avrebbe diretto dal 1986 al 2011, ma era stato negli anni anche all’'ufficio di gabinetto, all'ufficio stranieri e successivamente alla Digos.
Il questore Carmine Damiano ne aveva messo in luce, nel giorno del congedo dal servizio, la «grande professionalità e correttezza».
Tutti - i colleghi, ma anche chi l’ha conosciuto fuori dal servizio – ne sottolineano oggi la dedizione al lavoro, l’attaccamento alla famiglia, lo spirito di servizio.
Lascia affranti la moglie Maria, docente di matematica al l’istituto Besta, i due figli Antonio e Francesca. Il primo ha ereditato dal padre la grande passione per il basket (Zappone era un aficionado del Palaverde, ma gli piaceva molto anche il nuoto), la seconda ha raccolto il testimone professionale, laureandosi in Legge come il padre.
I funerali saranno celebrati martedì alle 15, nella chiesa di Frescada.
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