Crisi del mobile, Siloma verso la riorganizzazione

La storica azienda pievigina fa i conti con la grave difficoltà del settore Oggi l’incontro con i sindacati: il gruppo potrebbe affittare una delle società

PIEVE DI SOLIGO. Giorni decisivi per il futuro del gruppo Siloma e dei suoi lavoratori. I due stabilimenti di Barbisano e Vazzola saranno interessati da una profonda riorganizzazione. L’azienda pievigina Siloma Srl dovrebbe procedere infatti con l’affitto d’azienda del ramo di Vazzola, Slm Group Srl. Operazione non indolore secondo i sindacati: le forze sociali, che non si espongono ufficialmente prima che la trattativa sia conclusa, temono una «riorganizzazione abbastanza pesante» dal punto di vista dell’occupazione. A oggi sono circa 200 gli addetti dei due stabilimenti: Siloma dovrebbe assorbire parte del personale di Slm. A sei lavoratori di Pieve sarebbe già stata comunicata l’imminente messa in mobilità, ma in queste ore proseguono febbrili le trattative, e oggi potrebbe essere reso noto il numero definitivo degli esuberi. In campo Fillea Cgil per lo stabilimento di Barbisano, Filca Cisl per quello di Vazzola. E così un’altra realtà storica del distretto pievigino del mobile è costretta a fare i conti con una ristrutturazione radicale, per far fronte alla crisi. Siloma nel 2008 aveva festeggiato i quarant’anni di attività: tanti ne sono passati da quando Gino Simonetti, Arturo Lorenzon e Gianfranco Manarin aprirono un’azienda artigianale per la produzione e vendita di mobili. Col tempo Siloma si sarebbe specializzata nelle camerette per bambini. A inizio degli anni Duemila l’acquisizione della ditta Antares di Vazzola, leader nella produzione di cucine domestiche.

Prima della crisi, l’azienda dava lavoro a 230 dipendenti e fatturava 24 milioni di euro l’anno, con una rete di distributori diffusa a livello mondiale. Oggi Siloma, che finora è riuscita a evitare tagli pesanti alla sua forza lavoro, conta due stabilimenti produttivi, per una superficie totale di circa 50 mila metri quadrati: Siloma Srl in via Toti dal Monte a Barbisano di Pieve, e Slm Srl in via Battisti a Vazzola. Presto i due stabilimenti dovrebbero essere riuniti sotto l’unico marchio Siloma, e diventare un’unica società. I lavoratori di Vazzola, da qualche mese, sono in cassa integrazione ordinaria.

L’azienda di Pieve dovrebbe affittare il magazzino, il reparto imballaggio e il settore spedizioni del loro stabilimento. Al termine della cassa integrazione i sindacati potrebbero chiedere una tornata di cig straordinaria. Mosse dolorose ma necessarie per sopravvivere alla crisi che, dal 2007, ha cancellato un mobilificio su quattro.

Andrea De Polo

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