Conegliano senza banca Raccolti solo due milioni

La città del Cima non avrà il suo istituto di credito cooperativo: ci sarebbe voluto il doppio, ma alla fine di ottobre l’importo non è stato raggiunto
Conegliano antenna telefonia rotonda ferrera DA RE conegliano antenna ferrera e furti montebelluna danilo zanetti editore
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CONEGLIANO

La città del Cima non avrà la sua banca, non per il momento almeno. Per la costituzione della Banca di Conegliano Credito Cooperativo società Cooperativa per Azioni, il comitato promotore aveva messo in vendita 8.000 azioni, per un valore complessivo di 4 milioni di euro.

Per diventare soci bastavano 500 euro, cifra che corrispondeva al valore nominale di una singola azione. Il termine per la presentazione delle offerte era fissato all’inizio di questo mese, ma l’importo non è stato raggiunto. Sono state raccolte adesioni per un controvalore di 2.420.000 euro, per un totale di 742 sottoscrittori, e quindi non abbastanza per dare vita al progetto, nato per volontà dell'ex consigliere comunale Ezio Da Re e di alcuni professionisti del Coneglianese. L’iter per la realizzazione di quella che Luca Ros, presidente di Ascom Conegliano, aveva definito «una banca del territorio», è stato quindi interrotto. I sottoscrittori vengono pertanto liberati dall’obbligo del versamento delle quote sottoscritte. Il presidente del comitato promotore, Ezio Da Re, ha fatto sapere che non è sembrato «opportuno e utile chiedere una proroga, considerate le innumerevoli limitazioni poste della normativa per la costituzione del credito cooperativo e l’assenza, in questo primo anno di attività, di un reale appoggio, salvo casi isolati di singoli iscritti, di associazioni di categoria e di istituzioni». Ma la possibilità di creare una banca della città potrebbe non essere sfumata del tutto. «Riteniamo - dice Da Re - che le ragioni e le motivazioni che ci hanno portato a promuovere questa iniziativa, importante per lo sviluppo del territorio, siano ancora valide e per questo stiamo valutando di dare una risposta ai cittadini attraverso forme giuridiche alternative, chiedendo nuove autorizzazioni». Nell’annunciare l’interruzione dell’iter, Da Re invia un ringraziamento particolare ai 742 sottoscrittori che hanno creduto nel progetto. A stimolare l'iniziativa dei 29 membri del comitato promotore, costituitosi nel gennaio del 2010, è stato il riscontro di un peggioramento delle condizioni bancarie generali, unito alla manifesta difficoltà nell'erogazione di nuovi finanziamenti. A farvi parte vi sono figure professionali appartenenti a categorie diverse, alcune delle quali con un curriculum completamente estraneo al mondo della finanza. A fare parte di questo mondo è invece il presidente Ezio Da Re che ha fondato e gestisce diverse attività imprenditoriali. A far parte della giunta esecutiva del comitato promotore vi sono anche il vice Marcello Palazzolo, Carlo Broli, Luca Ros e il tesoriere Pietro Da Re.

Renza Zanin

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