Coldiretti pigliatutto, Cia accusa

«Cda quasi monopolizzato, andranno dritti alla fusione col Friuli»

TREVISO. La polemica Coldiretti e Confagricoltura sul futuro del Consorzio Agrario Treviso-Belluno non accenna a spegnersi. L'assemblea generale dei soci ha approvato il bilancio 2015 e la nomina del nuovo consiglio d’amministrazione. Ma dopo la nomina (non gradita da Confagricoltura) di Elsa Bigai - già direttrice del Consorzio Agrario del Friuli- a nuovo direttore del Consorzio agrario di Treviso e Belluno, al posto di Pietro Carniato, il nuovo board uscito dall’assemblea è quasi totalmente espressione di Coldiretti.

«Tre erano le liste in campo: una di Confagricoltura e due di Coldiretti (Coldiretti e Difesa reddito agricolo), che è riuscita in questo modo a fare man bassa dei posti, aggiudicandosi 12 consiglieri su 13», accusa Ludovico Giustiniani, presidente di Confagricoltura Treviso. Il bilancio del Consorzio ha registrato nel 2015 un utile netto di 1.329.728 euro, in crescita rispetto al 2014 quando si era attestato a circa 900 mila euro. Fatturato totale a 96 milioni di euro contro i 90,4 dell'anno prima, per un patrimonio netto di 21 milioni di euro. «Un ottimo risultato: su 52 consorzi agrari solo sette-otto hanno chiuso il bilancio in positivo, il 50% del quale è stato portato a casa da quello di Treviso e Belluno», commenta Giustiniani di Confagricoltura, che sabato ha lasciato l'assemblea subito dopo il voto.

La paura è che le nuove nomine possano essere solo il primo passo per una successiva fusione del Consorzio trevigiano con quello del Friuli: un'operazione che, secondo Confagricoltura, è frutto di un ragionamento puramente politico più che di tutela della cooperativa che oggi raggruppa 2.500 soci. «Credo che questa sarà l'ultima assemblea del Consorzio Agrario Treviso Belluno: è chiarissimo il disegno di nominare un cda senza contraddittorio che, di fatto, andrà ad approvare il progetto di fusione con il Friuli. È il nostro Consorzio ad essere sano, quindi eventualmente ad aggregare. Non dovrebbe accadere il contrario. Il successivo passo sarà la confluenza nel calderone unico del Consorzio del Nordest, che sta perdendo quote di mercato e investe centinaia di migliaia di euro all'anno in attività che non hanno ricadute sul territorio. Non escludo che le aziende che fanno parte di Confagricoltura potrebbero decidere di smettere di acquistare dal Consorzio».

Del nuovo cda fanno parte: Fulvio Brunetta, Silvano Dal Paos, Teresa Pamio, Agostino Tonon, Roberto Buoro, Enrico Bronca, Francesco Bisiol, Gianni Dam, Roni Codemo (lista 1 Coldiretti); Maurizio Callegari, Sandro Rigoni, Valerio Nadal (lista 2 Coldiretti); Lodovico Giustiniani (lista 2 Confagricoltura).

«Polemiche sterili e pretestuose», ribatte Antonio Maria Ciri, direttore di Coldiretti Treviso, «elezioni regolari, esito di assemblee territoriali a seguito delle quali i nostri soci hanno nominato 53 delegati che hanno proposto la nostra lista. Gli uomini che sono stati scelti, corrispondono ad una linea operativa che il Consorzio sta seguendo da anni rivolta alla tutela della produzioni italiane, della biodiversità e dei prodotti nostrani. Gli uomini sono stati scelti dalla base associativa. Se quelli rimasti fuori erano lì per una poltrona o il proprio prestigio personale non so che dire».

Serena Gasparoni

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso