«Ci hanno ridotti alla fame I contagi non sono colpa nostra»

l’intervista
«Ci hanno ridotti alla fame. Il governo crede che viviamo d’aria?». Silvia Gandin, titolare agriturismo “Le colline” a Cozzuolo, non fa giri di parole per motivare la ribellione di venerdì sera.
Non avete valutato i rischi sul piano sanitario?
«Per nostra scelta abbiamo voluto assicurare il massimo distanziamento. Andando persino oltre i paletti dei protocolli anti-Covid. Veda lei: con le norme anti-contagio, la capienza consentita è di 55 coperti. Invece noi abbiamo ritenuto di scendere a 20. Quanto al rischio-contagi, perché le mense delle aziende possono funzionare? Quelle non fanno testo? Il nostro è un ambiente sicuro, qui le regole si rispettano. Ci hanno privati della cena da più di due mesi, ma i contagi sono risaliti comunque. A Natale ci hanno fatto chiudere, ma la gente si è contagiata nelle case. Di chi è la colpa? Perché ce l’hanno solo con noi?».
Perché ricorrere a metodi più “violenti” di protesta?
«Crede che limitarsi ad accendere le luci possa servire a qualcosa? Il governo ci sta riducendo alla fame. Devono capire che non viviamo d’aria. Che i ristori non sono sufficienti. Perché, anche se tieni chiuso, ci sono le spese fisse che non aspettano. Non bastasse, con l’ultimo Dpcm è stata tolta ai bar la possibilità dell’asporto oltre le 18. Non siamo un bar, ma solidarizziamo con i baristi. L’ennesima mazzata».
Avete ricevuto ristori?
«Sì, ma una miseria. E gli ultimi sono di luglio. Quelli dell’autunno e Natale non sono ancora arrivati. Per tutto il 2020, abbiamo preso appena 4.400 euro. Pochissimo. Se tenete conto che solo a dicembre me ne sono andati via 20 mila in tasse. Senza contare le spese per i protocolli. Perché farci spendere un sacco di soldi, per poi chiuderci?».
Vi hanno staccato multe per la “rivolta” per venerdì?
«No. Non erano passati né vigili né carabinieri. Tanta gente ci ha fatto sentire la sua vicinanza ed è venuta per sostenerci». —
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