Carezze hard agli anziani sei accusati di estorsione

RESANA. Estorsione, circonvenzione di persone incapaci e furto. In sei sono finiti ieri davanti al gup per diversi fatti, contestati a vario titolo e verificatisi a Villanova di Camposampiero (Padova). Alcuni anziani venivano toccati nelle parti intime e per questi brevi momenti di piacere dovevano sborsare del denaro. Tanto. I fatti sono quelli che il 16 ottobre del 2012 hanno portato all’arresto (effettuato dai carabinieri di Pionca di Vigonza) di Concetta Matuozzo, 44 anni, napoletana residente a Selvazzano. La donna, con vari raggiri e assieme ad altre persone, era riuscita a spillare ad alcuni pensionati un gruzzolo tra i 50 mila e i 100 mila euro. Matuozzo era comparsa in paese pochi mesi prima e, insieme al compagno, aveva trovato “ospitalità” da un anziano di Villanova. Da allora aveva cominciato a frequentare i bar, principalmente quelli dove gli anziani si fermano a giocare a carte. Sedeva vicino a loro, conversava e li lusingava. Quando riusciva a conquistare l’amicizia di anziani soli, li incontrava individualmente e li circuiva dicendo loro che li faceva stare bene. Se questa tecnica non aveva successo, li intimidiva e li terrorizzava con la minaccia che sarebbero venuti i fratelli da Napoli a darle man forte e a farla pagare cara ai poveri anziani. Le vittime venivano convinte dalla Matuozzo a prelevare il denaro dai loro conti, ma grosse somme, sempre importi dai 300 ai 500 euro, e a consegnarglielo. Venuti a conoscenza dei fatti, i carabinieri hanno predisposto alcuni servizi in borghese in sella alle loro bici. Oltre a lei sono finiti nei guai il suo compagno, Daniele Favero, 44 anni di Campodarsego, la mamma di lei, Giuseppina Bonocore, 74 anni di Massanzago, Ciro Matuozzo, 45 anni, di Resana, Patrizia Matuozzo, 52 anni di Resana e Monia Pieri, 42 anni di Resana (tutti difesi dall’avvocato Carlo Bermone). Otto le persone offese. La Matuozzo si è presentata a casa di un 85enne invalido e, toccandolo nelle parti intime, s’è fatta consegnare, a colpi da 200 o 500 euro, un totale di 8.000 euro. Allo stesso anziano sono stati estorti (attendendolo fuori dalla banca) altri 8.000 euro. A un 74enne infermo e affetto da deficienza senile, anche qui dopo averlo accarezzato nelle parti intime, la banda si faceva consegnare 6.000 euro, poi altri 25 mila e un anello con brillanti del valore di 9.000 euro. Chi non accettava di pagare veniva minacciato: «Ti ammazziamo». Il 3 aprile il giudice si esprimerà sull’incapacità della Matuozzo, affetta da un disturbo di natura psichiatrica. Il dottor Tiziano Meneghel del Dipartimento di salute mentale Usl 9 di Treviso, deve stabilire se la donna è capace di intendere e di volere e se è in grado di partecipare coscientemente al processo.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso