Campus di H-farm: car sharing, autobus e metro di superficie

RONCADE. «Roncade? Diventerà come St. Andrews, la città del prestigioso college in cui ha studiato Kate Middleton», giura il sindaco Pieranna Zottarelli osservando le slide del futuro campus di H-Farm, tutto all’interno del suo Comune. Per essere «il più grande polo europeo per la formazione con focus sul digitale», come ha detto ieri Riccardo Donadon, però, è evidente che oggi qualcosa manca in termini di viabilità e visibilità.
«Nessun problema, investiremo 5 milioni di euro per un nuovo collegamento viario tra la Triestina e via Nuova, che sarà a sua volta allargata», spiega ancora il sindaco di Roncade, «assieme a un cavalcavia per collegarle a via Boschi e a un sottopasso ferroviario nei pressi di Musestre». Ai cittadini è già stato spiegato tutto in una riunione pubblica di qualche giorno fa in cui i residenti hanno detto, senza troppi fronzoli, che le rotatorie interessano più di Google.
D’altra parte, l’H-Campus promette di calamitare in zona almeno 3 mila utenti, e allora si fa strada - per un futuro non molto prossimo - anche l’ipotesi di una metropolitana di superficie che oltre a Roncade attraversi anche Quarto d’Altino, altro Comune sfiorato dal progetto di Donadon. Per ora si cercano finanziamenti, più concrete le ipotesi a breve termine di recupero di una quarantina di casali agricoli trasformati in sedi del futuro “college”, di un parco pubblico di 51 ettari a ridosso del gioiello digitale, di nuova viabilità e parcheggi ampliati. Nella speranza di calamitare in zona anche altre attività imprenditoriali connesse, manco a dirlo, allo sviluppo di imprese 4.0.
«La contaminazione con il territorio sarà fortissima», ha ripetuto Donadon, «l’obiettivo è di iniziare i lavori in estate per essere pronti all’inizio dell’anno scolastico 2018/19». Le novità saranno a “cubatura zero”, cioè in assenza di nuove costruzioni, ma i recuperi delle vecchie cascine cambieranno comunque volto al sito. Oggi in H-Farm ci sono le sedi delle start-up, due classi di High School, i master post Università, e - nella sede staccata di Olmi di San Biagio - le scuole materne, elementari e medie.
A questo si aggiungeranno, dopo l’avvio vero e proprio dell’H-Campus finanziato da Cattolica e Finint, altre due classi di High School (una sessantina di studenti in più), il corso di laurea triennale in Digital Management in collaborazione con l’Università di Venezia (già da settembre di quest’anno), la biblioteca disegnata dall’archistar Richard Rogers, sale pubbliche, una cittadella degli studenti fuori sede da 260 posti.
Un “impero” della formazione digitale che oggi, appunto, sarebbe zoppo a causa della viabilità. H-Farm promette di correre più veloce dei Comuni: in attesa delle nuove strade, il campus sarà accessibile con nuove linee di autobus, soluzioni di car pooling e car sharing, bus navetta, auto elettriche, biciclette e caddy car.
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