Bimba violentata, annullata la condanna

Per la Corte d'Appello ci fu un errore in primo grado. L'avvocato Pietrobon: «Non chiamatela malagiustizia»
L’avvocato Stefano Pietrobon
L’avvocato Stefano Pietrobon
 
QUINTO.
La Corte d'Appello di Venezia ha annullato ieri mattina la sentenza di condanna a un anno e sei mesi comminata dal tribunale di Treviso nei confronti di un cinquantenne che era accusato di aver violentato la vicina di casa undicenne. La decisione del tribunale di secondo grado è dovuta sostanzialmente a un fatto tecnico. L'avvocato dell'imputato, Stefano Pietrobon, ha contestato il fatto che nel precedente grado di giudizio il difensore del cinquantenne avesse agito al di fuori dei suoi poteri.  Questo perché l'imputato gli aveva dato una procura per affrontare un rito abbreviato condizionato. E questo perché voleva che fossero ascoltati dal giudice persone esperte che valutassero l'attendibilità della piccola. Il giudice per le indagini preliminari, Gianluigi Zulian, aveva però deciso per un abbreviato semplice, che aveva poi portato alla condanna a un anno e sei mesi. Ora l'avvocato Pietrobon ha fatto notare questa anomalia e alla Corte d'Appello non è restato altro da fare che annullare la sentenza di primo grado, cosa che farà ripartire tutta la vicenda dall'udienza preliminare. E' la prima volta che in Italia accade un fatto del genere. Si tratta quindi di un caso destinato a fare scuola, come sottolinea l'avvocato Pietrobon: «Non è certamente un caso di malagiustizia - ha commentato il legale - si è trattato solamente di distrazione». Il cinquantenne era infatti accusato di violenza sessuale nei confronti di una bambina di undici anni, figlia di suoi vicini di casa a Quinto. E' stata la madre della piccola ad accorgersi di quanto stava accadendo. Il comportamento della piccola era infatti troppo strano, cosa che ha convinto la madre ad approfondire facendole qualche domanda. Infine si è reso necessario anche l'aiuto di specialisti che sono riusciti a portare a galla quanto accadeva tra le case vicine. La Procura di Treviso ha quindi individuato il cinquantenne e lo ha indagato per violenza sessuale su minore. In primo grado la condanna a un anno e sei mesi, ieri il colpo di scena in Appello.

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