Asco, 47 milioni per i privati Ma è fuga dal collegio sindacale

Il cda della Holding vota la modifica allo statuto. Un dividendo di Ascopiave per liquidare i privati Intanto si è dimessa anche Alessandra Poloniato, è il terzo addio nel corso dell’ultimo mese
Agostini Pieve Di Soligo assemblea Ascotrade
Agostini Pieve Di Soligo assemblea Ascotrade

PIEVE DI SOLIGO. Asco Holding prepara “l’exit” del socio privato Plavisgas: ieri il consiglio di amministrazione della società pievigina ha cambiato il proprio statuto, inserendo d’ora in avanti la possibilità, per i soci pubblici o privati, di uscire dalla holding ed essere liquidati in denaro o in azioni di Ascopiave. Di fatto, è una porta spalancata per i soci privati di Plavisgas pronti ad abbandonare la compagine. Intanto il collegio sindacale registra un altro addio: ieri ha comunicato le proprie dimissioni anche Alessandra Poloniato, poche ore dopo quelle di Luca Biancolin e (prima) Bruno Sonego. Con tre sindaci dimissionari su cinque, una partita tutt’altro che secondaria nel futuro della holding.

La mossa per liquidare i privati era nell’aria da tempo e la soluzione è stata trovata ieri con la modifica allo statuto. Manovra per ricompattare l’asse pubblico della società del presidente Giorgio Della Giustina dopo le tensioni degli ultimi mesi post-riforma Madia. Restavano da trovare, semmai, le coperture finanziarie immaginando che Plavisgas coglierà la palla al balzo per uscire, e opterà per la soluzione “cash”. A questo proposito, il cda - all’unanimità - ha deliberato ieri pomeriggio di chiedere ad Ascopiave la distribuzione di un dividendo straordinario da 77 milioni di euro, di cui 47 entreranno in Asco Holding. A questi si aggiungeranno i soldi che la holding ha in già cassa, cui si sommerà l’operazione di distribuzione di azioni, “tesoretto” che consentirà di completare l’operazione di liquidazione ai soci privati senza indebitare la società né intaccare la futura distribuzione dei dividendi. L’operazione di vendita ai soci, inoltre, starà in piedi solo mantenendo più del 50 per cento del capitale di Ascopiave. «I soci di Asco Holding che non concorrano all’adozione della delibera assembleare di approvazione del nuovo statuto (in quanto contrari, assenti o astenuti), potranno esercitare il diritto di recesso ai sensi del codice civile, per tutte o parte delle proprie azioni, entro il quindicesimo giorno successivo all’iscrizione della delibera assembleare nel Registro delle Imprese» spiega infine la società in una nota, «dal momento che le modifiche statutarie proposte dal consiglio di amministrazione comprendono, tra l’altro, l’introduzione di limiti alla circolazione delle azioni». Ora però rimane il fronte, caldissimo, delle dimissioni in blocco all’interno del collegio sindacale. All’epoca dell’addio di Sonego si era parlato di divergenze e rapporto mai decollato con il presidente dell’organismo sindacale, Michele Dei Tos, peccato che da quel giorno siano seguite altre due, pesantissime dimissioni. Che aprono un interrogativo importante sulla condivisione delle scelte recenti.

Andrea De Polo

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