Addio Franco Miotto guidò le penne nere per ben trent’anni

Titolare di una ditta di trasporti, fu capogruppo a S.Stefano e presidente della riserva di caccia di Miane. Funerali oggi
Di Glauco Zuan

VALDOBBIADENE. Quando il tumore gli è stato diagnosticato a fine 2012 il suo primo pensiero è andato ai familiari e al nipotino Martino. E subito dopo agli alpini di Valdobbiadene e ai cacciatori della riserva di Miane, con i quali aveva condiviso oltre trent’anni di adunate e ritrovi, tra battute di caccia e iniziative di solidarietà. Franco Miotto, 66 anni, per 30 capogruppo alpino a Santo Stefano di Valdobbiadene e da 15 presidente della riserva alpina di caccia a Miane, è morto giovedì mattina nella sua casa di via Grave, dopo neanche un anno di battaglie contro il male. Era stato il titolare della Miotto autotrasporti internazionali, attività che aveva chiuso pochi anni fa per andare in pensione e dedicarsi anima e corpo alle sue passioni: alpini e caccia. Proprio a quel periodo risale anche la conclusione del suo impegno in prima linea con le penne nere di Santo Stefano (delle quali era rimasto capogruppo onorario) e la “promozione” a consigliere della sezione di Valdobbiadene che coordina tutti i gruppi Ana del comprensorio, retta dal 2011 da Marino Fuson. Aveva dato subito la sua disponibilità per collaborare all’apertura dell’ossario del Grappa, il sacrario militare sulla cima del monte che raccoglie i resti di oltre 22 mila soldati morti durante la Grande guerra. «Sembrava quasi imbarazzato nel doversi giustificare per la malattia che lo aveva aggredito e che non gli permetteva di mantenere fede agli impegni assunti», ricorda il presidente Fuson. Per il quale Franco Miotto era il prototipo dell’alpino: uno che lavora in silenzio («e che lavorava davvero»), con un attaccamento istintivo («quasi feroce») al corpo, tanto da partecipare alle riunioni dei direttivi sino a un paio di mesi fa, quando le forze glielo permettevano ancora. «È uno che ha lasciato un segno nella comunità», chiude Marino Fuson, «Ricordo ancora quando mise a disposizione un autotreno e un dipendente della sua ditta per l’adunata del 2002 a Catania». Proprio per questo gli alpini e gli amici della riserva di caccia di Miane, della quale era presidente in carica, lo ricordano «con profonda gratitudine per l’impegno profuso e per la sensibile disponibilità, che rimane di insegnamento a quanti lo hanno conosciuto e stimato». Saranno proprio loro a portare a spalla la bara durante la celebrazione del funerale di oggi, alle 16, nella chiesa parrocchiale di Santo Stefano. Franco Miotto lascia la moglie Paola e le famiglie dei figli Elena, Michela e Alfonso, al suo fianco in questi difficili mesi.

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